sabato 19 gennaio 2008

Tonia Copertino


NOVO MILLENNIUM

Tonia COPERTINO

Il segno si muove veloce sulle carte-tessuto di Tonia Copertino, un segno gestuale intriso di inchiostri che sfumano nelle gamme cromatiche del marrone-ruggine e nero-grigio. Il segno si muove come una scrittura, nascono parole, frasi, forme, la pittura si fonde con le lettere perché, come diceva Magritte (Les mots e les images) in un quadro le parole hanno le stessa sostanza delle immagini. Del resto è la poetica della Copertino a svilupparsi da tempo nell’ambito delle poesia visiva, del libro-quadro, a esercitarsi trasversalmente sulla scrittura visiva. Il pennello scrive, e si legge, vuoto-colmare-se sei fuori resta fuori–pagine estreme, affollate, nude, silenziose; il pennello scorre e compaiono le forme, vasi, contenitori, scatole, libri. Desiderio il riempire, desiderio di colmare, cosa? Vuoti interiori, perdite, assenze, silenzi profondi.
È in gioco il vuoto della vita, la solitudine, la difficoltà della comunicazione con gli altri, ma soprattutto è in gioco il rapporto con se stessi e con la propria precaria identità.

A cura di Mirella CASAMASSIMA

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